Un'edizione incentrata sul quattrocentesimo dalla morte di Shakespeare. La conferma della "momix-mania", che ormai è un classico delle stagioni al Teatro Romano. Bene anche Verona Jazz. Molto apprezzata la rassegna di film shakespeariani, grande novità di quest'anno.
Con circa quarantaseimila spettatori, nell’arco di 33 serate (tre in meno rispetto al 2015) l’Estate Teatrale Veronese 2016 (manifestazione organizzata dal Comune di Verona con la Banca Popolare di Verona come main sponsor) ha confermato i successi degli ultimi anni. Ottima la presenza di pubblico ai tre spettacoli di prosa, tutti shakespeariani per la ricorrenza dei quattrocento anni dalla morte del Bardo. Tre spettacoli che sono stati apprezzati dal pubblico e che testimoniano il valore di registi (uno catalano e due italiani) di indiscussa rilevanza internazionale: Àlex Rigola, attuale direttore della Biennale Teatro di Venezia, Leo Muscato e Andrea Baracco, esponenti di una generazione che si sta imponendo con particolare interesse all’attenzione della critica e del pubblico.
Sono state 4.791 le presenze per Giulio Cesare, dramma storico che ha inaugurato la stagione. Àlex Rigola ha proposto un allestimento contemporaneo di grande impatto emotivo, con un appassionato e convincente Michele Riondino (divenuto famoso per avere interpretato Il Giovane Montalbano) nei panni di Marco Antonio. Tra le peculiarità di questo allestimento, una donna (Maria Grazia Mandruzzato) nel ruolo di Giulio Cesare: simbolo di quelle “donne al comando” che al giorno d’oggi sanno imporsi con la stessa inflessibile determinazione degli uomini.
3.250 gli spettatori per Come vi piace, commedia diretta da Leo Muscato, caratterizzata da brillanti scelte registiche, soprattutto l’ambientazione a carattere “pastorale” nell’utopica foresta di Arden, che il regista ha popolato di pecore che cantano, ballano e parlano agli umani con i loro belati.
La stagione di prosa si è chiusa con il travolgente successo di Romeo e Giulietta, che ha fatto registrare 6.841 presenze. Lo spettacolo, firmato da Andrea Baracco, ha avuto per protagonisti Lucia Lavia e Antonio Folletto (reduce dal successo televisivo di Gomorra 2, di Stefano Sollima, ispirato al libro di Roberto Saviano) con Alessandro Preziosi nel ruolo di Mercuzio. I protagonisti hanno recitato in un contesto scenico atemporale (con il fondale aperto che evidenziava tutta la bellezza del campanile del Duomo, collocando così la vicenda a Verona) e col coup de théâtre finale della canzone Rock 'n' Roll Suicide, di David Bowie.
«La grande partecipazione di pubblico – sottolinea il direttore dell’Estate Teatrale Veronese Gianpaolo Savorelli, riferendosi alle tre opere teatrali andate in scena al Teatro Romano – testimonia soprattutto l’apprezzamento di una linea innovativa che ha caratterizzato il cartellone di prosa nell’anno delle celebrazioni per i quattrocento anni dalla morte del Bardo. Le tre opere proposte – prosegue Savorelli – hanno trovato, pur con differenti cifre registiche, una comune base di rinnovamento negli allestimenti, in grado di venire incontro a una sensibilità contemporanea sempre nel rispetto del testo classico».
Per quanto riguarda la danza al Teatro Romano, anche quest’anno la “momix-mania” si è manifestata in tutte le sue sfaccettature. E se i Momix hanno entusiasmato un pubblico trasversale per età e per interessi culturali e artistici, Romeo e Giulietta ha mandato in visibilio gli appassionati di danza per la lettura che ne ha dato Joëlle Bouvier, grande rappresentante della “nouvelle danse” francese. Una lettura in chiave contemporanea, di grande fascino, sospesa tra astrazione e narrazione sulle tre suite per orchestra estratte dal balletto dallo stesso Prokof’ev.
Corte Mercato Vecchio (dove sono tornati gli spettacoli dopo due anni al Camploy) si è rivelata ancora una volta un luogo per eccellenza per proposte di prosa e danza più “intimiste”, dunque particolarmente adatte a un pubblico più contenuto. Ai nove spettacoli (cinque di prosa e quattro di danza per un totale di ventuno serate) hanno assistito 2.415 spettatori. Variegata l’offerta che spaziava dal teatro per ragazzi alla commedia dell’arte e al teatro d’innovazione. Anche in questo caso, tutti gli spettacoli di danza erano ispirati al Bardo così come due dei cinque spettacoli di prosa.
Buono l’esito di Verona Jazz che ha proposto quattro concerti contraddistinti dalla contaminazione musicale. Più che soddisfacente (vista la novità e il periodo, dall’8 al 15 agosto) anche il riscontro di Lost in Shakespeare, rassegna di capolavori cinematografici ispirati al Bardo: 1.495 gli spettatori nell’arco delle otto serate.
Dal punto di vista meteorologico, se l’edizione 2015 era stata caratterizzata da un caldo record che aveva costretto attori e danzatori a provare durante il giorno con temperature spesso superiori a 40 gradi e con un tasso di umidità altissimo, l’edizione 2016 passerà alla storia per alcune serate contraddistinte da un freddo record. A fare le spese del vero e proprio uragano del 27 luglio (con tanto di tromba d’aria) sono stati i Momix. La serata è stata annullata, con conseguente rimborso dei biglietti.